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Convegno Culturale

Convegno Culturale

Turbamenti del corpo

EVENTO ONLINE

data evento     Venerdi 27 Novembre 2020

luogo evento     Roma

luogo evento     Apri la mappa - Vai a Google Maps

ora evento     ore 10.00

Centro Stampa Offset

CONVEGNO / COLLOQUE / CONGRESS
Turbamenti del corpo. Immagini e immaginari nella prima età moderna.
Disturbing bodies. Images and imaginary during the early modern period
Corps troublants. Images et imaginaires dans la première modernité
/!\ INFORMAZIONI /!\
www.villamedici.it/.../turbamenti-del-corpo.../
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La conferenza si svolgerà online tramite Zoom.
La registrazione è gratuita, ma obbligatoria.
Si prega di registrarsi al seguente indirizzo: us02web.zoom.us/.../tZctde2grDouEtfErujcmvbVMVzkI...
L’atelier de recherche aura lieu en ligne via Zoom. L’inscription est gratuite, mais obligatoire. Veuillez-vous inscrire à l'adresse suivante : us02web.zoom.us/.../tZctde2grDouEtfErujcmvbVMVzkI...
The lecture will take place online via Zoom. The registration is free, but mandatory. Please register at the following address: us02web.zoom.us/.../tZctde2grDouEtfErujcmvbVMVzkI...
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Programma dettagliato / Programme détaillé / Full program: www.villamedici.it/.../vm-corps-troublants-201123...
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ITA >>
Nella cultura visiva della prima età moderna, le raffigurazioni di corpi contorti, disarticolati o frammentari, di visi distorti in smorfie o deformati da particolari emozioni o azioni, di corpi aperti che svelano organi e orifizi, possono suscitare nello spettatore una reazione di sorpresa come anche di turbamento. Sarebbe tuttavia riduttivo pensare queste configurazioni corporee e i dispositivi che le rivelano come mere sperimentazioni formali, trovate iconografiche, motivi dell’eccesso o della trasgressione, associati agli immaginari infernali od onirici, all’estetica del grottesco o del ‘mondo alla rovescia’.
Questo tipo di immagini del corpo provoca sensazioni o sentimenti di turbamento, d’incongruità spesso anche aggressiva, che può essere percepita, anche soltanto intuitivamente, come significante e sconcertante. Ma cos’è che causa questo turbamento? Da dove proviene? è sempre stato percepito nello stesso modo attraverso il tempo ed in altre culture che la nostra?
Provare questo stato e considerare quei modi di raffigurare il corpo nell’immagine che provocano turbamento – perché agiscono sullo spirito e sul corpo dell’osservatore e, dunque, ne orientano o alterano la percezione dell’immagine – significa interrogare l’articolazione di due oggetti di studio complessi, da un punto di vista storico e culturale: da un lato, la percezione di ciò che è un corpo, dall’altro, la definizione stessa del ‘turbamento’ come affetto.
Queste espressioni inquietanti o conturbanti del corpo – di un corpo che lo spettatore riconosce come ‘analogo’ al suo – emergono dal contrasto con una concezione idealizzata ed univoca del corpo come nozione storicamente determinata e attore di ogni utopia, continuamente ripensata e trasfigurata dalle costruzioni culturali delle società (Foucault).
Col dare forma ad un corpo dis-idealizzato, certe immagini premoderne seducono e attirano, ma al contempo si caricano di un’aggressività, di un potere di provocazione, di una tonalità oscena o ridicola; possono suscitare non solo disorientamento, disgusto, ma anche eccitazione grazie a configurazioni, gesti, posizioni e movimenti corporei ‘eccessivi’, innaturali, incongrui, inscenati nelle immagini.
Quest’impressione/reazione complessa in cui si innestano incongruità, confusione e minaccia è già stata avvertita in passato di fronte a certi dispositivi visuali: davanti al Giudizio universale di Michelangelo, Pirro Ligorio esprime il malessere provocato da ciò che chiama un “caos di corpi di pasta”, corpi “snocciolati”, storti, senza senso e “fuor di natura”.
La distorsione, la frammentazione, la porosità del corpo nell’immagine gli conferiscono un’espressività specifica, perché « il corpo parla di sé, da sé » (Dekoninck) diventando così l’agente di fenomeni e significati che vanno ben oltre un approccio iconologico. L’implicazione della sensibilità ricettrice è dunque decisiva ! La difficolta è allora per lo storico di cogliere come il turbamento – che è un effetto di seduzione sensibile– può diventare consustanziale all’avvenimento e al potere dell’immagine come anche alla trasmissione del senso.
Aldilà dell’inquietudine che provocano l’alterità, la deformità, l’ibridazione o la malattia del corpo – problematiche affrontate da numerosi studi –, l’atelier di ricerca si dà come obiettivo di interrogare le configurazioni visive grazie alle quali l’immagine di un corpo provoca turbamento, di verificare come lo sguardo premoderno percepisce questo turbamento e, infine, di definire questa percezione da un punto di vista storico e culturale. L’atelier di ricerca è pensato come un momento per sondare la fecondità e la ricchezza di questi immaginari nella pratica artistica e nella produzione di immagini ed aspira a considerare in nuova luce le pratiche e i fenomeni che determinano e orientano tanto le produzione visive quanto la loro ricezione e fruizione sensibile, cognitiva, psichica e fisiologica. Si tratterà, dunque, di pensare il turbamento provocato dal corpo raffigurato attraverso problematiche d’ordine morale, sociopolitiche, etiche, estetiche e culturali che condizionano l’idea stessa d’Uomo, moltiplicando gli approcci epistemici e gli scambi fra aree cronologiche.
FR >>
Dans la culture visuelle de la première modernité, la représentation de corps contorsionnés, désarticulés ou fragmentaires, de visages grimaçants ou déformés par des émotions ou des actions particulières, de corps ouverts révélant organes et orifices, peut surprendre autant que perturber le spectateur d’aujourd’hui. Or, il serait trop réducteur de penser ces configurations corporelles et les dispositifs qui les mettent en exergue comme des expérimentations formelles, des trouvailles iconographiques, des motifs ‘excessifs’ voir transgressifs associés aux imaginaires infernaux ou oniriques, à l’esthétique du grotesque ou du ‘monde à l’envers’.
Ces images du corps provoquent une incongruité troublante, possiblement agressive, susceptible d’être perçue, ne serait-ce que de manière intuitive, comme signifiante et déconcertante. Mais qu’est-ce qui cause ce trouble ? D’où vient-il ? Peut-on définir et circonscrire cet affect ? A-t-il toujours été ressenti de la même manière à travers le temps et dans d’autres cultures que la nôtre ?
Éprouver cet état et considérer la manière de figurer le corps dans l’image comme troublante – c’est-à-dire agissant sur l’esprit et le corps du regardeur et, donc, pouvant orienter voire altérer sa perception de l’image – revient à interroger les points d’articulation entre deux objets de recherche complexes du point de vue historique et culturel : d’une part, la perception du corps, d’autre part, la définition de ‘trouble’ en tant qu’affect.
Ces expressions troublantes du corps – d’un corps toutefois reconnu par le regardeur comme ‘semblable’ au sien – émergent du contraste avec une conception idéalisée du corps pensé comme idée historique et comme acteur de toutes les utopies, sans cesse refaçonné et transfiguré par les constructions culturelles des sociétés (Foucault).
En donnant à voir un corps dés-idéalisé, certaines images prémodernes séduisent et interpellent en même temps qu’elles se chargent d’une agressivité, d’un pouvoir de provocation, d’une tonalité obscène ou risible ; elles peuvent être parfois déroutantes, dégoûtantes, ou même ‘excitantes’ à cause des configurations, des gestes, des postures et des mouvements ‘excessifs’, in-naturels, incongrus du corps qu’elles mettent en scène.
Ce genre de sentiment complexe mêlant incongruité, confusion et menace a été déjà éprouvé par le passé face à certains dispositifs visuels : devant le Jugement Dernier de Michel-Ange, Pirro Ligorio exprime le malaise provoqué par ce qu’il nomme un « chaos de corps faits en pâte », corps comme « dénoyautés », tordus, insensés et fuor di natura.
La distorsion, la fragmentation, la porosité du corps figuré lui confèrent une expressivité spécifique – car « le corps parle lui-même de lui-même » (Dekoninck) se faisant ainsi l’agent de phénomènes et significations qui débordent le cadre d’une approche iconologique. Ici l’implication de la sensibilité réceptrice est donc décisive ! La difficulté est alors pour l’historien de saisir comment le trouble – qui est un effet de séduction sensible – peut devenir consubstantiel à l’avènement et au pouvoir de l’image ainsi qu’à la transmission du sens.
Au-delà de l’inquiétante étrangeté que provoquent l’altérité, la difformité, l’hybridité ou la maladie du corps – des problématiques qui ont fait l’objet de nombreuses recherches –, cet atelier de recherche souhaite questionner les configurations visuelles par lesquelles l’image d’un corps devient troublante, de vérifier comment le regard prémoderne perçoit ce trouble et, enfin, définir historiquement et culturellement ce regard.
Cet atelier de recherche sera l’occasion de sonder la fécondité et la richesse de tels imaginaires dans la pratique artistique et dans la production d’images, au sens large. Il souhaite jeter une nouvelle lumière sur les pratiques et les phénomènes qui informent et affectent autant la production d’images que leur appréhension sensible, cognitive, psychique et physiologique. Il s’agira ainsi de penser le trouble provoqué par le corps figuré par le biais de questionnements d’ordre moral, sociopolitique, éthique, esthétique et culturel qui conditionnent l’idée même d’Humain, en multipliant les approches épistémiques, sans exclure les échanges entre aires chronologiques.
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Nell’ambito del ciclo di workshops già organizzati a Parigi e a Tours, questo incontro è il frutto di una collaborazione tra il Centre André Chastel (CNRS-Sorbonne Université) il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance (CNRS-Université de Tours), l’Università IUAV di Venezia e l’Accademia di Francia a Roma.
/!\ INFORMAZIONI IMPORTANTI /!\
Molti relatori presenteranno ricerche inedite. Teniamo dunque a segnalare a tutti i partecipanti e al pubblico del workshop che è proibito registrare (video e/o audio) gli interventi durante tutta la durata delle giornate e ugualmente di fare screenshots delle immagini presentate.
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Immagine: Att. Pirro Ligorio, Cinq figures masculines attachées à un arbre, v. 1535, sanguine sur papier vergé, 272 x 2223 mm © Genève, collection Jean Bonna


URL evento: https://zoom.us/...


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