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Camminata tra gli olivi

Camminata tra gli olivi

data evento     Domenica 18 Novembre 2018

luogo evento     Tutta la Liguria

luogo evento     Apri la mappa - Vai a Google Maps

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Sono 123 le Città dell’Olio che in occasione della Giornata della Camminata tra gli Olivi organizzeranno passeggiate all'aperto negli oliveti, visite a frantoi e olivi secolari, degustazioni di olio e corsi di assaggio e molto altro ancora per raccontare la bontà del nostro olio e far scoprire la bellezza del nostro paesaggio.

Per la Liguria le città che aderiscono a questo progetto sono elencate di seguito con il rispettivo programma.


ANDORA (SV)
Andora è una cittadina costiera del ponente ligure, in provincia di Savona, famosa per i suoi suggestivi arenili. Accogliente e piacevole in estate per le sue spiagge e il suo porto turistico, Andora è bella anche d’inverno per la possibilità di di esplorare il suo entroterra, con i suoi numerosi edifici (tra cui il famoso Castello, detto “Paraxo”) di grande importanza storica. A pochi chilometri di distanza da Alassio, Sanremo e la costa Azzurra, è dunque un luogo da vedere e scoprire.

INFO PERCORSO
La Camminata inizierà dalla Chiesa di Conna, frazione di Andora, rinomata per i suoi uliveti e, dopo aver attraversato il centro storico, si arriva a Loc. Garassini. Il percorso verso valle, ci condurrà, attraverso sentieri con vegetazione boschiva e serramenti di olivi, nella borgata di Duomo dove nella piazzetta della Chiesa di Maria Bambina, si degusteranno pane, olio e prodotti tipici locali.
TEMPO DI PERCORRENZA: 2h 30m
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 4km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Chiesa S. Andrea di Conna
ORARIO DI PARTENZA: 9.00
INFO: silvia.tosi@comunediandora.it
TELEFONO: 0182-68111


ARNASCO (SV)
Arnasco è un ridente e soleggiato paese immerso nel verde delle pinete e degli uliveti. Domina la Valle del Rio Arveglio dove il panorama si apre verso la piana di Albenga. Oggi l’abitato di Arnasco è distribuito nelle tre frazioni che lo compongono: Chiesa, Menosio e Bezzo. Da visitare nel centro di Arnasco il Museo dell’Ulivo e della Civiltà Contadina, ed è proprio l’oliva oggi uno dei frutti più preziosi ed importanti per l’economia di Arnasco. La varietà prevalentemente coltivata di olive è la “Pignola” (così chiamata per il suo gusto di pinolo) detta localmente “Arnasca”. Temi della vita contadina e non solo, sono stati immortalati nei numerosi murales eseguiti su muri che costeggiano la strada principale di Arnasco, oggi diventati attrattiva per molti turisti. Caratteristica la ottocentesca struttura in pietra di forma conica chiamata “Torre di Davì”, nei pressi della frazione Menosio, costruita secondo la leggenda da un’ unica persona, seguendo l’antica tecnica dei muri a secco. E’ possibile raggiungere Arnasco dalla provinciale per Pieve di Teco e dista circa un quarto d’ora d’auto dallo svincolo autostradale di Leca d’Albenga.


BADALUCCO (IM)
Badalucco è situato nella media Valle Argentina, adiacente la Rocca di San Nicolò. L’antico borgo medievale, sorto lungo il torrente omonimo, presenta tipiche case in pietra a vista site in stretti vicoli, caruggi e piazzette. Caratteristici sono i due ponti del tardo Medioevo, costruiti con forma a schiena d’asino, situati all’entrata e all’uscita del borgo. Secondo fonti storiche locali, nei pressi di Campo Marzio posto all’inizio dell’abitato, si è combattuta la battaglia fra la popolazione dei Liguri contro l’esercito dell’Impero romano nel 181 a.C. La vittoria di quest’ultimi sulla popolazione locale segnò la sottomissione della Riviera di Ponente e delle valli circostanti. In seguito divenne feudo dei Conti di Ventimiglia, fino alla metà del XIII secolo, ossia quando Genova diede inizio alla sua mira espansionistica nel ponente ligure. Nel 1258 Badalucco subì l’occupazione militare da parte della Repubblica di Genova, in lotta con Carlo d’Angiò, riuscendo nell’anno successivo (1259) ad acquistarne delle terre. Giovanni Boccanegra, per conto del Comune di Genova, riscattò le terre di Balauco, Baiardo e la metà di Buzana (le odierne Badalucco, Bajardo e Bussana) per la somma di 2.300 mila lire. Nel XVIII secolo subì l’invasione e la conseguente occupazione da parte dell’esercito austriaco (1747) e cinquant’anni dopo (1797) quella del generale corso Napoleone Bonaparte durante la calata francese napoleonica in Liguria e in Italia. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della Repubblica Ligure, e successivamente nel Regno d’Italia dal 1861. Murales e ceramica accompagnano il visitatore a riscoprire il centro storico con i bei ponti in pietra, i suoi carrugi e le vecchie botteghe medievali. Il borgo medievale conserva ancora oggi cinque passaggi: la porta di San Rocco con piccolo corpo di guardia, la porta del Poggetto, la porta di Santa Lucia sul ponte omonimo, la porta del Beo e della Castella.

INFO PERCORSO
Il sentiero che si percorrerà durante la Camminata tra gli olivi ha inizio in loc. San Rocco. Proseguendo per il “Sentiero Balcone” (sentiero REL che unisce Badalucco a Ceriana) si arriverà all’uliveto Gaaci, qui i visitatori faranno una breve sosta durante la quale riceveranno informazioni sulla raccolta ed abbacchiatura delle olive. Durante il percorso si attraverserà il residuo di una delle cinque porte: la porta di San Rocco con sbarramento e piccolo corpo di guardia ora ridotto a chiesetta. Pittoresco anche l’attraversamento di un piccolo ponte in pietra. Durante la passeggiata i visitatori saranno accompagnati da Rossella che guiderà tutti all'uliveto di proprietà della famiglia Roi e dalla guida naturalistica Franco Bianchi.
TEMPO DI PERCORRENZA: 1,5/2h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 4/5km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Piazza Duomo
ORARIO DI PARTENZA: Ore 8,30 (la partenza è prevista per le ore 9.00)


BAJARDO (IM)
Bajardo è un ridente paesino montano situato nell’entroterra di Sanremo a 910 metri di altezza sul livello del mare. Le coltivazioni di “Oliva Taggiasca” sono disloccate tra i 400 ed i 750 metri sul livello del mare. Il clima montano limita i danni della mosca olearia ed evita l’utilizzo dei trattamenti fitosanitari. Questo comporta la produzione di un olio prelibato con basso tasso di acidità caratteristico della coltivazioni ad alta quota.

INFO PERCORSO
Durante la Camminata i partecipanti potranno immergersi tra le coltivazioni di olivi più alte della provincia di Imperia, che arrivano a 750 metri di altitudine. Quello che si attende è una passeggiata guidata lungo le mulattiere e gli antichi sentieri, ripuliti e riparati, che nel secolo scorso i contadini utilizzavano per raggiungere gli uliveti. Tra le coltivazioni sarà possibile assistere ad una dimostrazione di come avviene al bacchiatura con metodo antico e moderno. Seguirà degustazione di olio e di prodotti tipici.
TEMPO DI PERCORRENZA: 3h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 6km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Giardini pubblici di San Rocco
ORARIO DI PARTENZA: 9.30
INFO: morarex@libero.it
TELEFONO: 0184-673054


CASTEL VITTORIO (IM)
Castel Vittorio – posto sul “bricco” di un colle coperto di ulivi – si può definire il “terrazzo” della Val Nervia”. Possiede case altissime asserragliate l’una contro l’altra, tipici “carugi” e angiporti sotto le case. Come tutti i villaggi liguri medioevali, tali case erano dei veri e propri fortilizi contro le incursioni saracene. Fu già sotto il dominio dei Conti di Ventimiglia passando, quindi, alla Repubblica di Genova dalla quale fu munito di roccaforti (1261). Ottimo posto di villeggiatura ove si respira aria purissima; ricco di buone acque sorgenti (stabilimento idroterapico con terme a soli 2 km.) ed anche di vigneti che producono il tipico vino “Rossese”.

PERCORSO
Il percorso parte da Piazza XX Settembre e prosegue per via Roma verso il sentiero che porta in collina. Segue poi la discesa verso l’azienda Fratelli Rebaudo che sarà possibile visitare. Rientro in paese e visita alla Chiesa parrocchiale, alle antiche carceri e all'Oratorio di Santa Caterina. E’ previsto un piccolo rinfresco.
TEMPO DI PERCORRENZA: 4h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 5-6km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Piazza XX Settembre
ORARIO DI PARTENZA: 8.30
TELEFONO: 335 5207833


CERIANA (IM)
Ceriana si trova in alta valle Armea: dista 12 km da Sanremo, famoso centro turistico della Provincia di Imperia con un altitudine di 369 mt s.l.m e una superficie di 3212 ettari di cui 12 di centro abitato, comprensivo di 6 ettari di centro storico. La popolazione è di 1290 residenti ( Nativi Cerianaschi,altri: Cerianesi). Il borgo di Ceriana è situato in Alta Valle Armea, tra boschi di castagni, uliveti e ampie distese di fiori e di verde ornamentale. Di fondazione romana, assume il suo aspetto inconfondibile tra ‘200 e ‘300, quando prendono forma alcuni dei suoi più suggestivi monumenti come l’antica Chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo che insieme al barocco Oratorio di Santa Caterina dà vita ad un complesso architettonico di particolare rilievo estetico. La storia del paese è strettamente legata alle sorti della repubblica di Genova, sotto la cui giurisdizione, attraversa l’età moderna, fino all’arrivo di Napoleone e quindi dei Savoia.Ricco di Oratori, Cappellevotive e campestri, Ceriana può mostrare ai visitatori la bellezza delle sue Chiese, ma anchei suoi Palazzi, sede di antichi poteri. Tra gli edifici non religiosi, merita una visita, tra gli altri, il Palazzo dei Conti Roverizio di Roccasterone. E’ poi da rimarcare la monumentale Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, di fondazione settecentesca, che conserva il polittico di San Pietroe la seicentesca pala di Ludovico Brea che rappresenta Santa Caterina d’Alessandria in trono. Di rilievo sono anche gli Oratori della Visitazione e di Santa Marta e la Chiesa di Sant’Andreache con la sua torre svetta sul paese. Insieme a Santa Caterina, le chiese qui citate sono sede delle quattro confraternite di Ceriana, simbolo di antiche tradizioni, come i riti della Settimana Santa, in occasione dei quali, in processione, i quattro sodalizi si recano in Chiesa per intonare struggenti polifonie a tre voci.

INFO PERCORSO
Una suggestiva ed emozionante camminata tra gli olivi che inzia con partenza da Piazza Marconi per procedere attraverso Via Visitazione, Chiesa Vecchia, strada Brignora, Rondanaira, Luverega, Turbina, Isola e S. Bernardo, con ritorno a Ceriana.
TEMPO DI PERCORRENZA: 4h 30 min
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 10km
DIFFICOLTÀ: Facile
LUOGO DI PARTENZA: Piazza G. M. Rubini
ORARIO DI PARTENZA: 9.00
INFO: rebaudo@ceriana.it
TELEFONO: 0184 551017


CHIUSAVECCHIA (IM)
Non è insensato pensare che Chiusavecchia sia stata un caposaldo limitaneo bizantino. Una “chiusa” nel luogo più stretto dove le valli dell’Impero e del Maro si congiungono.Un esempio simile lo abbiamo anche in Cisano (un tempo Clusanum) anch’esso posto alla confluenza delle valli Neva e Pennavaira. In ambo i casi la chiusa era a guardia della direttrice viaria verso il Piemonte. Un’ipotesi suffragata anche dalla collocazione dei borghi: Torria, Chiusanico e Lucinasco formano una linea trasversale sulla valle. Nel basso medioevo Chiusavecchia era, per questi paesi, il centro industriale e commerciale di fondovalle; ciò grazie alla collocazione lungo l’Impero, che permise lo sfruttamento dell’energia idraulica. Olivastri e Sarola sono le due ville di Chiusavecchia; nuclei agricoli, sviluppatisi dopo il XV secolo con la coltivazione intensiva dell’ulivo. I due borghi trassero vantaggio anche dalla posizione lungo la principale via di collegamento alla strada Marenca, che risaliva il crinale occidentale della valle Impero. Il benessere portato dal commercio e dalla produzione dell’olio, tra il XVI e il XIX secolo, è visibile nelle chiese, simboli della collettività. All’inizio del XVI secolo fu ristrutturato a Chiusavecchia il santuario della Madonna dell’Uliveto, pochi decenni dopo fu ricostruita la Chiesa di San Vincenzo a Sarola, dove oggi si può ammirare una tela del Borzone – pittore genovese del XVI secolo – che ritrae, con insolita iconografia, Cristo e S. Caterina da Siena. Nei secoli successivi furono ammodernate, in forma barocca, la parrocchiale di Olivastri e la parrocchiale di San Biagio, dove è conservato uno dei più imponenti crocifissi della Liguria occidentale, collocabile fra XV e XVI secolo. La religiosità e la vita sociale si coniugano in valle Impero nelle numerose compagnie e confraternite. A Cesio e Sarola si svolge ancora la “Cena Domini”, Il Pasto del Giovedì Santo; un evento particolarmente amato. Per gli uomini di Sarola è un incontro conviviale, arricchito con particolari piatti della cucina locale, dalle ricette gelosamente custodite. Il merluzzo e le acciughe, cucinate e servite dalle donne, che non possono partecipare al Pasto, dominano in quell’occasione sulla tavola; cibi usuali che da qui transitavano lungo la Via del Sale per raggiungere la pianura padana. Ancor oggi a Chiusavecchia si confezionano e si commercializzano acciughe conservate nell’eccezionale olio extra vergine d’oliva della valle Impero. La vecchia Chiusa, baricentro della valle, si propone oggi, con il Mulino di Roccanegra, o gumbu de Chilotto, ideato dallo scrivente con gli architetti Ilvo Calzia e Riccardo Torello, quale luogo aggregante dei piccoli produttori. Sarà una “vetrina sul territorio”, punto di riferimento e d’incontro per gli amanti del gusto e dei profumi mediterranei, un’opera voluta dalla Comunità Montana dell’Ulivo, per promuovere, con i prodotti locali, un patrimonio ambientale e culturale ancora sconosciuto ai più.

INFO PERCORSO
La Camminata ha inizio dalla frazione di Olivastri e si snoda attraverso gli uliveti secolari caratteristici di quest’area. Il percorso poi prevede la discesa verso l’abitato di Chiusavecchia con passaggio attraverso l’antico ponte del 1600 fino al Santuario N. S. Uliveto. Dopo averlo visitato i partecipanti alla Camminata scenderanno verso l’antico frantoio Roccanegra. Per tutto il percorso saranno accompagnati da una guida esperta.
TEMPO DI PERCORRENZA: 2h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 4km
DIFFICOLTÀ: Facile
LUOGO DI PARTENZA: Frazione Olivastri Piazza della Chiesa
ORARIO DI PARTENZA: 9.30
INFO: contatti@comune.chiusevecchia.im.it
TELEFONO: 0183 52406


DIANO ARENTINO (IM)
Diano Arentino è un comune della provincia di Imperia che si erge nella valle del torrento San Pietro. Le fonti attribuiscono i primi insediamenti umani sul territorio in epoca preromana ad opera dei Liguri Ingauni, i quali svilupparono la pastorizia e l’agricoltura. Successivamente, dopo l’occupazione romana, il Borgo si annesse ai vicini borghi conglobati nella Communitas Diani, consolidando una propria indipendenza ed emanando leggi proprie. Da qui, nel tempo venne dominato dai marchesi Clavesana e poi venduto, nel 1228, alla Repubblica di Genova, mantenendo comunque sempre una certa autonomia propria. Visitare Diano Arentino significa inoltrarsi nella storia. Fra le strutture religiose, la Chiesa parrocchiale di Santa Margherita d’Antiochia, la Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo (Diano Borello) e la Chiesa parrocchiale di San Bernardo.

INFO PERCORSO
Il paesaggio che attraverseremo durante la Camminata è fortemente connotato dalla gran numero di uliveti di diversa taglia e dimensione frutto dell’intensa coltivazione locale, suddivisa in piccoli ed ordinati appezzamenti. Sono presenti antichi frantoi e chiesette storiche, come quella di San Michele, dove si potrà ammirare il “Polittico del Brea”, opera del ‘400. Durante il percorso sarà presente una guida locale.
TEMPO DI PERCORRENZA: 1h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 3km
DIFFICOLTÀ: Facile
LUOGO DI PARTENZA: Piazza San Bernardo (Frazione Evigno)
ORARIO DI PARTENZA: 11.00
INFO: annalisa.prasciolu@gmail.com
TELEFONO: 339 5838896


PIEVE DI TECO (IM)
Nello stesso nome di Pieve di Teco c’è la natura originaria della sua esistenza: è luogo originario di amministrazione dei Sacramenti (la Pieve di Santa Marina della Ripa) e luogo di abitazione (Teco da Tectum, “casa”). Si tratta di un abitato a fondazione obbligata per volere dei Clavesana, signori locali di origine piemontese, a metà del Duecento. I residenti della zona vengono riuniti lungo una delle realtà vitali del sito, la strada che collega il Piemonte al mare. A difesa si ergeva un castello ai margini orientali del sistema edilizio, demolito dopo il 1625. Lungo l’asse viabilistico si sviluppano le case porticate e le secolari attività commerciali, fra cui spicca quella delle calzature. Città di pietra, una vera capitale dell’entroterra ligure, poi chiave del potere genovese dal XVI secolo. La ricchezza economica e politica di Pieve si materializza nella grande qualità dei monumenti religiosi e civili presenti, capaci di riservare tuttora suggestive impressioni.

PERCORSO
La partenza della Camminata è da centro storico di Pieve di Teco, si percorre un breve tratto di strada provinciale, poche centinaia di metri, per poi imboccare l’inizio del percorso vero e proprio: la vecchia via di collegamento che dal Capoluogo saliva verso la frazione di Acquetico. In linea d’aria – un paio di km abbondanti con un dislivello 250 metri, passando in piena campagna, si potranno incontrare i ruderi di diversi luoghi di culto: San Giorgio, la Chiesetta di S. Pietro in loc. piani di S.Pietro. Proseguendo il percorso attraverso un vecchio sentiero si arriva alla Chiesa di S. Giacomo che si potrà visitare la cantina Colle Sereno dove i partecipanti potranno degustare i prodotti del territorio, qui sarà possibile ammirate l’unico frantoio di Pieve di Teco. Proseguendo la Camminata attraverso i luoghi di coltivazione dell’oliva Taggiasca della frazione si attraverseranno anche le coltivazioni di vite da cui si produce il famoso Ormeasco, vino della tradizione locale. Si prosegue verso le Case di Teco percorrendo al contrario un breve tardo di una via del sale, si passerà nei pressi della Tenuta Maffone, una struttura privata famosa per la produzione di olio e dei suoi derivati e di vino Ormeasco. Dopo la degustazione dei prodotti locali nella Tenuta Maffone, si percorrerò un tratto di strada bianca pianeggiante e molto panoramica che ridiscende verso il Capoluogo. Passando attraverso la chiesa di San Rocco si arriva a Pieve di Teco attraverso una via di facile percorrenza che dapprima attraversava un castagneto via sentiero per poi collegarsi ad una strada bianca ricollegandosi alla strada che porta da alla frazione di Moano al Capoluogo. Si potrà visitare la chiesa della Madonna dei fanghi, importante luogo di culto costruito lungo le gole del fiume Arrogna , da cui con una discesa leggera di circa 20 minuti si rientra a Pieve di Teco. Nella stessa domenica si terrà come da tradizione il mercatino dell’antiquariato, che esiste ormai da oltre 20 anni.

NOTA: chi vuole può usufruire del buffet della Tenuta Maffone con un contributo di 15 euro.
TEMPO DI PERCORRENZA: 3,5/4h
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 7km
DIFFICOLTÀ: Media
LUOGO DI PARTENZA: Piazza Brunengo
ORARIO DI PARTENZA: 10.00
INFO: turismo@comune.pievediteco.im.it
TELEFONO: 0183 36313


TAGGIA (IM)
Taggia, uno dei più antichi ed illustri centri della Riviera di Ponente. Ricca di storia e di tradizioni popolari, Taggia presenta una caratteristica struttura medioevale, con torri e mura, e vanta numerose opere d’arte conservate nelle sue chiese. Tutta costruita in verticale, con ripide scalinate e brusche variazioni di livello che creano suggestivi scorci, presenta ben tre tipi di mura, e nel suo cuore si giunge varcando la Porta dell’Orso. Questa località dà il nome alla più celebre varietà di oliva ligure, la “taggiasca”, poiché la tradizione vuole che i monaci benedettini abbiano qui introdotto, nel lontano XII secolo, la coltura dell’olivo. Risalire lungo il percorso dei torrenti partendo dalle località della costa è forse il modo migliore di procedere alla scoperta dell’entroterra ligure. La Valle Argentina non fa eccezioni e offre infatti a chi voglia addentrarvisi in cerca natura e storia, colori e sapori caratteristici.

TESTO TRATTO DA: www.camminatatragliolivi.it



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