ACCETTO
NEGO
Ai sensi del regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR), ti informiamo che per offrirti un'esperienza di navigazione sempre migliore questo sito utilizza cookie propri e anche cookie di partner selezionati.
Se vuoi saperne di più ti invitiamo a leggere la nostra informativa sulla privacy e anche la nostra cookie policy. Troverai anche le istruzioni per modificare i tuoi consensi.
PRIVACY POLICY COOKIE POLICY
NOTE PER LA PRIVACY: nel momento in cui manderete dati personali attraverso i contatti e/o moduli di contatto su questo sito, questi dati verranno trattati come descritto nella Privacy Policy.
NOTE PER I COOKIE: Non è possibile disabilitare i cookie tecnici ma soltanto cookie di profilazione.
Premendo ACCETTO vengono abilitati tutti i cookie.
Premendo NEGO i cookie di profilazione vengono bloccati. Ti informiamo che negando i cookie di profilazione alcune parti importanti del sito potrebbero non funzionare. Premendo sul pulsante NEGO i cookie di profilazione precedentemente installati su questo dominio verranno cancellati, mentre per l'eliminazione dei cookie di profilazione salvati su domini esterni occorre richiedere la revoca ai titolari di tali domini mediante gli appositi link inseriti nella cookie policy.
puls torna su
facebook Riviera Eventi twitter Riviera Eventi instagram Riviera Eventi

La buona
 cucina ligure

Queste ricette sono state inviate dal nostro pubblico.
Mandaci anche tu la tua ricetta preferita!

Vino Ormeasco

Prodotto a Pornassio e Colle di Nava

L’Ormeasco è un vitigno coltivato esclusivamente nella Provincia di Imperia, nei territori dei Comuni di Pornassio, Pieve di Teco e in tutta l’Alta e Media Valle Arroscia. Secondo alcune fonti, l'Ormeasco sarebbe stato importato dai saraceni, insediatisi nel territorio di Ormea e Nava.

Si hanno notizie della sua coltivazione nella storia dei Marchesi di Clavesana, Signori di Pornassio.
Risale infatti al 1303 un editto del Podestà di Pornassio, con il quale viene imposta la coltivazione di questo vitigno su tutto il territorio governato, in quanto il vino prodotto era già allora altamente apprezzato.

Da allora la coltivazione dell'Ormeasco nelle zone interne della provincia si è affermata definitivamente.
Trova il suo habitat ideale e naturale fino a 700/800 mt slm, in terreni frazionati in piccoli terrazzamenti tipici della Liguria; l'altitudine gioca un ruolo molto importante: il territorio è caratterizzato da forti escursioni termiche, specie d’estate, e le uve ne beneficiano per profumi e per una maturazione lenta che garantirà lunga vita al vino.

Il particolare microclima fa si che i venti marini si alternino a quelli che scendono dalle cime alpine e appenniniche (siamo proprio al confine tra le due catene montuose) e si verificano variabili termiche importanti di vigneto in vigneto.

Il colore dell'ormeasco giovane è rosso rubino intenso con riflessi violacei, si fa rubino carico con riflessi granati con l'invecchiamento.
Il profumo è intenso, ricco di profumi di frutta e di spezie, con sentori di ciliegia matura, mora, ribes, confettura di prugne e viola mammola leggermente appassita; se affinato, nella versione "Superiore" diventa più ampio e persistente e prevalgono sentori di resine boschive, di legno fresco di castagno, di vaniglia e pepe nero.

Il gusto è secco, esprime freschezza, tannicità, discreta morbidezza e struttura, con persistenza aromatica piacevolmente fruttata e con una caratteristica vena amarognola. Gradazione alcolica minima di 11 vol.% e di 12,5 vol. % per il "Superiore", acidità totale non inferiore al 5 per mille.

Abbinamenti: questo vino rosso che ben si accosta alla cucina ligure sia terra che di mare: da giovane accompagna agnolotti al sugo di carne, polenta con salsiccia, ma l’abbinamento più gradito in zona è con un piatto robusto di stoccafisso, reperibile facilmente a Pieve di Teco, nelle caratteristiche botteghe sotto i portici del Seicento; il Superiore si abbina al piccione ripieno, coniglio in umido, coniglio in porchetta, e formaggi teneri, ma anche più semplicemente sulla cucina definita bianca, delle malghe a base di latte, burro e formaggio; lo sciac-tra accompagna al meglio la zuppa di pesce alla ligure e il caciucco.


fonte: Fisar delegazioni Imperia Savona
www.fisarim-sv.it

L’Ormeasco è un vitigno coltivato esclusivamente nella Provincia di Imperia, nei territori dei Comuni di Pornassio, Pieve di Teco e in tutta l’Alta e Media Valle Arroscia. Secondo alcune fonti, l'Ormeasco sarebbe stato importato dai saraceni, insediatisi nel territorio di Ormea e Nava. Si hanno notizie della sua coltivazione nella storia dei Marchesi di Clavesana, Signori di Pornassio. Risale infatti al 1303 un editto del Podestà di Pornassio, con il quale viene imposta la coltivazione di questo vitigno su tutto il territorio governato, in quanto il vino prodotto era già allora altamente apprezzato. Da allora la coltivazione dell'Ormeasco nelle zone interne della provincia si è affermata definitivamente. Trova il suo habitat ideale e naturale fino a 700/800 mt slm, in terreni frazionati in piccoli terrazzamenti tipici della Liguria; l'altitudine gioca un ruolo molto importante: il territorio è caratterizzato da forti escursioni termiche, specie d’estate, e le uve ne beneficiano per profumi e per una maturazione lenta che garantirà lunga vita al vino. Il particolare microclima fa si che i venti marini si alternino a quelli che scendono dalle cime alpine e appenniniche (siamo proprio al confine tra le due catene montuose) e si verificano variabili termiche importanti di vigneto in vigneto. Il colore dell'ormeasco giovane è rosso rubino intenso con riflessi violacei, si fa rubino carico con riflessi granati con l'invecchiamento. Il profumo è intenso, ricco di profumi di frutta e di spezie, con sentori di ciliegia matura, mora, ribes, confettura di prugne e viola mammola leggermente appassita; se affinato, nella versione "Superiore" diventa più ampio e persistente e prevalgono sentori di resine boschive, di legno fresco di castagno, di vaniglia e pepe nero. Il gusto è secco, esprime freschezza, tannicità, discreta morbidezza e struttura, con persistenza aromatica piacevolmente fruttata e con una caratteristica vena amarognola. Gradazione alcolica minima di 11 vol.% e di 12,5 vol. % per il "Superiore", acidità totale non inferiore al 5 per mille. Abbinamenti: questo vino rosso che ben si accosta alla cucina ligure sia terra che di mare: da giovane accompagna agnolotti al sugo di carne, polenta con salsiccia, ma l’abbinamento più gradito in zona è con un piatto robusto di stoccafisso, reperibile facilmente a Pieve di Teco, nelle caratteristiche botteghe sotto i portici del Seicento; il Superiore si abbina al piccione ripieno, coniglio in umido, coniglio in porchetta, e formaggi teneri, ma anche più semplicemente sulla cucina definita bianca, delle malghe a base di latte, burro e formaggio; lo sciac-tra accompagna al meglio la zuppa di pesce alla ligure e il caciucco. fonte: Fisar delegazioni Imperia Savona www.fisarim-sv.it